Piazza dei Miracoli, il cui nome le è stato attribuito soltanto nel dopoguerra quando Gabriele D’Annunzio, nella sua opera "Forse che sì, forse che no" del 1910, la cita così: “L’Ardea roteò nel cielo di Cristo, sul prato dei Miracoli”. Essa è situata nell’estremo nordoccidentale della città di Pisa, quasi fuori dal paese (infatti anticamente sorgeva nei pressi di un antico porto fluviale sulle rive del fiume Auser, oggi scomparso). La piazza accoglie, su un’ampia distesa di prato verde, tre bianchissimi capolavori architettonici medievali che simbolizzano le principali tappe della vita umana: il Battistero la nascita, la Cattedrale di Santa Maria Assunta la vita e il Camposanto allude alla morte. La torre pendente, alta 57 metri e probabilmente la più famosa delle costruzioni della Piazza grazie alla sua evidente inclinazione, è in realtà il maestoso campanile del Duomo.
Capolavoro ineguagliabile del romanico pisano, Piazza dei Miracoli è stata inserita tra i siti Patrimonio dell'Umanità dell’Unesco nel 1987.