L’Anfiteatro Flavio, noto come Colosseo, è allo stesso tempo il simbolo della città in cui si trova, Roma, e di un periodo storico, quello dell’Impero romano. L’edificio, considerato il più grande anfiteatro del mondo, fu costruito in soli dieci anni, fra il 70 e l’80 d.C., per ospitare battaglie di gladiatori, cacce di animali esotici e battaglie navali. Dal 1980 fa parte dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco, insieme a tutto il centro storico romano. Oggi è uno dei monumenti più visitati e fotografati al mondo.
Il Pantheon, dal greco antico Pántheon [hieròn], “[tempio] di tutti gli dèi”, è un edificio situato nell’odierno rione Pigna, nel centro storico di Roma. Fondato nel 27 a.C. da Agrippa, genero di Augusto, fu ricostruito dall'imperatore Adriano nel II secolo e all'inizio del VII convertito in basilica cristiana, permettendogli di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni effettuate successivamente su numerosi monumenti antichi. Qui riposano anche le spoglie di illustri personaggi delle arti e della storia italiana tra cui: Baldassarre Peruzzi, Raffaello Sanzio, Annibale Carracci, Arcangelo Corelli, il re Vittorio Emanuele II di Savoia.
Di proprietà dello Stato italiano, è gestito dal 2019 dalla Direzione Musei Statali di Roma e ciò ha fatto registrare, in quello stesso anno, 8 955 569 visitatori, risultando quindi il sito museale statale italiano più visitato.
Il centro storico di Roma, per la sua ricchezza di monumenti unici al mondo, è insignito dell’onorificenza Patrimonio dell’Unesco dal 1980.
Le grotte di Lascaux sono un complesso di caverne situato nei pressi del comune di Montignac in Dordogna, nella Francia sud-occidentale. Le grotte sono famose nel mondo per la presenza di pitture rupestri risalenti al Paleolitico superiore.
Aperte al pubblico nel 1946, furono chiuse nel 1963 perchè le pitture parietali risultavano gravemente danneggiate dall’anidride carbonica prodotta dalle oltre mille persone in visita al giorno; si procedette quindi ad effettuare un restauro che le fece tornare al loro stato originale.
La loro eccezionale qualità e lo stato di conservazione hanno valso al sito il soprannome di “Cappella Sistina della preistoria” e nel 1979 sono state anche inserite nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità protetti dall’Unesco.
A partire dal 1998 però ampie parti del complesso furono attaccate da funghi, causando nuove chiusure per interventi straordinari di manutenzione. Dal 2008, a seguito dell’aggravarsi della situazione, le grotte di Lascaux sono state completamente chiuse al pubblico.
Oggi è però possibile ammirare le riproduzioni dei loro dipinti parietali presso sale espositive appositamente allestite nel parco Le Thot, ad alcuni chilometri da Montignac.
Il sito archeologico Su Nuraxi si trova su un’altura che domina una vasta e fertile pianura nel comune di Barumini, nella Sardegna centro-meridionale, in provincia di Cagliari. Esso rappresenta il più famoso esempio di probabile complesso difensivo dell’età del bronzo, conosciuto come nuraghe, costruzione caratteristica dell’isola sarda.
Edificato nel II millennio a.C. e occupato fino al III secolo d.C., il nuraghe di Barumini è costituito dalla caratteristica imponente torre centrale a tronco di cono, originariamente alta più di 18 metri, realizzata con pietre molto grandi disposte a secco in cerchi concentrici sovrapposti che si stringono verso la sommità.
Scoperto dall’archeologo Lilliu negli anni ‘50 del secolo scorso, il sito è stato iscritto per la sua unicità nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco nel 1997.
Matera, in Basilicata, è nota per i Sassi, ossia i due quartieri principali della città caratterizzati da abitazioni parzialmente scavate nella calcarenite. Fin dalla preistoria le grotte carsiche della zona hanno offerto riparo all’uomo e con il passare del tempo le case scavate nella pietra sono state sopraelevate, dando origine a una città che è cresciuta in simbiosi con l’ambiente naturale. Allo stesso modo, nel territorio materano sorgono numerose chiese rupestri.
Il complesso monumentale di Giza, oggi alla periferia del Cairo, è una delle aree archeologiche più famose al mondo e comprende oltre alla statua della Sfinge le tombe a forma piramidale dei tre faraoni della IV dinastia - compresa nell’Antico Regno (2700-2192 a.C) - vissuti fra il 2585 e il 2250 circa: Cheope, Chefren e Micerino.
La piramide di Cheope è stata, fino al XIX secolo, la costruzione più alta mai realizzata, annoverata già dagli antichi fra le sette meraviglie del mondo, e anche l’unica delle tre a essere arrivata fino a noi abbastanza integra.
Dal 1979 le piramidi di Giza sono nella lista dei Patrimoni dell’Umanità protetti dall’Unesco.
L’antica città di Micene sorge nel Peloponneso, a circa 120 km da Atene. Capitale della civiltà micenea, sorse nella seconda metà del II millennio a.C. e, secondo l’epica classica, questa civiltà fu a capo della guerra contro Troia.
I suoi resti, insieme a quelli di Tirinto, sono stati portati alla luce nel 1876 da Heinrich Schliemann (1822-90), ricco uomo d’affari tedesco appassionato di archeologia. L’area di entrambe queste città è stata inserita nel 1999 nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
La Reggia di Versailles fu costruita su desiderio del re Luigi XIV, il quale vide l’inizio dei lavori nel 1664 ma non la loro fine nel 1715. Più che essere l’abitazione del re, era il suo luogo di lavoro poiché da qui governava e qui aveva accentrato tutta la sua corte, composta da 3500 nobili circa. Oggi la Reggia è uno dei monumenti più visitati della Francia: ad attrarre i turisti concorrono i grandi e fastosi saloni, gli aneddoti legati alla sua storia e i suoi rigogliosi giardini, costellati di fontane danzanti.
Il Teatro alla Scala si trova nel centro di Milano, a pochi passi dal Duomo e dalla Galleria Vittorio Emanuele II: è uno dei simboli della città ed è considerato, a livello internazionale, uno dei templi della lirica. Alla Scala debuttarono capolavori dei più grandi operisti italiani, come Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi e Puccini. Nel corso della storia, il teatro è stato testimone oltre che di grandi produzioni artistiche anche di importanti manifestazioni politiche e sociali, sia all’epoca del Risorgimento sia ai nostri giorni.
Castel del Monte fu costruito alla metà del XIII secolo su una collina nei pressi di Andria ed è il più celebre dei castelli edificati da Federico II di Svevia, imperatore del Sacro romano impero e re di Sicilia. L’edificio rappresenta appieno i molti interessi del sovrano, personaggio dalla cultura profonda che si stabilì a Palermo per riorganizzare il regno dal punto di vista politico, amministrativo e culturale.
L’abbazia benedettina di Mont Saint-Michel, insieme al borgo fortificato che la circonda, sorge su un isolotto prossimo alla costa francese tra Normandia e Bretagna. La sua costruzione si è protratta dall’XI al XVI secolo, dando vita a un complesso monumentale che ha costituito una delle mete di pellegrinaggio più importanti del Medioevo europeo. Insieme alla Sacra di San Michele in val Susa e al Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano, testimonia la diffusione del culto del santo in aree montuose.
Mont Saint-Michel e la sua baia sono stati inseriti nel 1979 nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco.
La piazza della Signoria rappresenta il cuore della storia politica di Firenze nel Medioevo e nel Rinascimento. È dominata dalla mole imponente di Palazzo Vecchio, nato alla fine del Duecento per ospitare i Priori delle Arti in una fase prospera e stabile della vita cittadina. Nel XVI secolo il granduca Cosimo I de’ Medici sposta qui la residenza di famiglia per collegare idealmente il proprio governo al glorioso passato comunale.
I resti della città di Machu Picchu testimoniano l’alto livello tecnico e organizzativo raggiunto dalla civiltà inca nel XV secolo. Edifici e strade sono stati costruiti in pietra, terrazzando uno sperone roccioso a quasi 2500 metri d’altezza sulla catena montuosa delle Ande, e si affacciano in modo spettacolare sul bacino amazzonico. Lo stato di conservazione delle rovine permette ancora di identificare gli spazi del santuario, i quartieri abitativi e le aree agricole.
La basilica di San Pietro è l'edificio religioso più importante del mondo cattolico. Nata nel IV secolo come basilica paleocristiana nel luogo della sepoltura del santo, è stata ricostruita in forme ancor più monumentali a partire dal Rinascimento. Per farne il centro culturale, politico e religioso della Chiesa, nel Cinque e nel Seicento i papi hanno richiesto l'intervento degli artisti più celebri del tempo. Oggi San Pietro è uno degli edifici-simbolo di Roma.
Situata alla foce del fiume Hudson, sull’oceano Atlantico, New York City è allo stesso tempo una porta d’ingresso privilegiata verso gli Stati Uniti e un affaccio naturale verso il mondo. Tra le città americane, è quella dalla popolazione più numerosa e multiculturale; a livello internazionale, invece, è un centro nevralgico della diplomazia, dell’economia e della cultura: qui, infatti, hanno sede il Palazzo di Vetro dell’ONU, una delle più grandi borse valori al mondo e celebri musei, teatri e sale da concerto.
La piccola isola di Gorée, al largo di Dakar, in Senegal, è stata per secoli una base per il commercio di schiavi, a causa della sua posizione strategica rispetto al continente africano. Gli schiavi erano detenuti nella Maison des Esclaves, che oggi è un museo, ma l’intera isola si è guadagnata l’appellativo di “isola della memoria” perché tutti i suoi edifici sono una tragica testimonianza del commercio schiavile gestito dai Paesi europei. Dal 1978 è nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.
New Lanark, in Scozia, è un perfetto esempio di socialismo filantropico. Alla fine del Settecento, infatti, lo stabilimento tessile e il villaggio vengono progettati e costruiti come parte di un unico progetto, volto a creare delle migliori condizioni di vita e di lavoro per gli operai. Negli anni in cui il sistema di fabbrica generava povertà e sfruttamento, New Lanark costituì un modello illuminato nel conciliare produttività e rispetto dei lavoratori.
La scenografica piazza del Plebiscito di Napoli, antistante il Palazzo Reale borbonico, rappresenta uno degli esiti più alti del neoclassicismo italiano. L’area non aveva mai avuto un assetto organico e fu radicalmente riprogettata all’inizio dell’Ottocento, quando il Regno di Napoli venne conquistato dalle truppe napoleoniche. Essa sarebbe stata completata pochi anni più tardi con il reinsediamento sul trono dei Borbone, assumendo l’aspetto che ha ancora oggi.
La maestosa architettura settecentesca del Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo era la residenza dei Romanov da quasi due secoli quando, all’inizio del XX secolo, divenne teatro dello scoppio della Rivoluzione russa. Dapprima sede del governo provvisorio seguito alla caduta del regime zarista, il palazzo fu assaltato nel 1917 dalle forze bolsceviche, intenzionate a prendere il potere in Russia. Da simbolo dell’oppressione zarista, il Palazzo d’Inverno divenne uno degli emblemi della Rivoluzione d’ottobre. Oggi è parte del Museo dell’Ermitage.
Capitol Hill è un quartiere storico di Washington che venne progettato per volere di George Washington a pochi anni dalla sua elezione a primo presidente per dare alla città un assetto urbanistico adeguato al suo ruolo di capitale. L’edificio più importante è il Campidoglio, monumentale costruzione neoclassica sede del Congresso degli Stati Uniti d’America, che sorge a pochi chilometri dalla Casa Bianca, la residenza del presidente, cui si collega idealmente tramite un ampio parco a forma di L.
Nel 1985, dopo numerose spedizioni andate a vuoto, il relitto del Titanic è stato rinvenuto a circa 600 chilometri dalla costa canadese. Il celebre transatlantico era stato progettato per offrire il massimo lusso possibile ai passeggeri della prima classe, ma naufragò nel 1912 a causa della collisione con un iceberg durante il viaggio inaugurale da Southampton, nel Regno Unito, a New York. Il fatto ebbe grande risonanza per la portata della tragedia: dei 2000 passeggeri, infatti, le vittime furono più di 1500.
La piccola isola di Ellis Island, di fronte alla città di New York, è stata la principale struttura di accoglienza, quarantena e smistamento per i migranti in arrivo negli Stati Uniti dal 1892 al 1954. Il centro fu costruito per gestire i crescenti flussi migratori provenienti dall’Europa. Oggi, gli edifici di Ellis Island ospitano il National Immigration Museum, che documenta il difficile percorso intrapreso da milioni di persone in cerca di una vita migliore.
Il Museo ebraico di Berlino racconta la storia degli ebrei tedeschi attraverso una ricca collezione e mostre temporanee, con un’attenzione costante alla didattica. La sede stessa del museo, con la sua architettura monumentale, labirintica e sorprendente, è parte integrante di un progetto culturale che mira al coinvolgimento dei visitatori in una vicenda storica complessa che culmina nel dramma della Shoah, entro l’orizzonte più ampio dell’identità culturale ebraica.
Abu Simbel è una località in Egitto meridionale, nel governatorato di Assuan, quasi al confine con l’attuale Sudan.
Qui si trovano i due templi rupestri del XIII secolo a.C. voluti da Ramesse II e rimasti intatti, sommersi da un cumulo di sabbia, fino al 1813 quando furono scoperti dall'esploratore svizzero Jacob Burckhardt. Solo nel 1817 l'italiano Giovanni Battista Belzoni entrò per la prima volta al loro interno.
Protagonisti a metà del Novecento di un’impresa titanica senza precedenti, che ancora oggi rappresenta una pietra miliare ineguagliabile nella storia dell’archeologia, sono ufficialmente nella lista dei Patrimoni dell’Unesco dal 1979.
La valle dei Templi copre un'area archeologica di 1300 ettari sulla costa sud-occidentale della Sicilia e corrisponde all'antica Akragas del VI sec. a.C., il nucleo d'origine dell'attuale città di Agrigento. Ancora in gran parte sepolta sotto il terreno, è caratterizzata da una serie di importanti templi in stile dorico del periodo ellenistico.
Nel 1997 è stata inclusa dall'Unesco nella lista dei luoghi considerati Patrimonio Mondiale dell'Umanità e dal 2000 l’intera area è diventata Parco archeologico regionale.
Il Partenone risale al V secolo a.C. ed è il tempio più grande di quelli presenti sull’acropoli, la parte più elevata della collina che sovrasta la città di Atene. Fu edificato per volere di Pericle dopo le Guerre persiane e fu dedicato ad Athena Parthénos, dea protettrice della città.
L’intera acropoli fu inserita nel 1987 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dall’Unesco come “simbolo universale dello spirito classico e della maestria architettonica della civiltà greca antica” o, per usare le parole dello storico Giovanni Marginesu, “simbolo pietrificato” della grandezza dell’Atene classica.
Petra è un’area archeologica dell’odierna Giordania, vicino alla città di Wadi Musa (dall’arabo “La valle di Mosè”). Sorge tra gli 800 e i 1396 metri s.l.m., a circa 250 km a sud della capitale Amman, in un bacino tra le montagne ad est del Wadi Araba, l’ampia valle che si estende dal mar Morto al golfo di Aqaba del mar Rosso. Il suo nome sembra provenire dalla traduzione greca di Sela‛ (“roccia” in ebraico), visto che è stata anticamente una città edomita, abitata cioè dai nomadi discendenti ebrei di Esaù. Le prime presenze antropiche nell’area si datano infatti a 10 000 anni fa, ma il suo periodo più prospero è avvenuto quando, nel I secolo a.C., diventò capitale del Regno nabateo.
Grazie alla sua storia millenaria, ai suoi sorprendenti edifici scavati direttamente nella roccia - le monumentali colonne dei templi e tombe infatti non hanno alcun valore strutturale, ma solamente decorativo - e al suo avveniristico sistema di canalizzazione delle acque ancora perfettamente visibile, è stata inserita nel 1985 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.
In Campania, in provincia di Napoli, alle pendici del monte Vesuvio, si trova uno dei più importanti siti Patrimonio dell’Unesco. Esso include, dal 1997, ben tre aree archeologiche: quella di Pompei, di Ercolano e di Torre Annunziata, quest’ultima facente parte del più ampio parco archeologico di Pompei.
Tutte e tre queste città sorgevano alle pendici del monte Vesuvio, un vulcano che nel 79 d.C. eruttò sommergendole di lapilli e cenere vulcanica (Pompei) e fango vulcanico (Ercolano), e facendo morire la maggior parte degli abitanti per asfissia. Ma proprio questi materiali che le coprirono completamente hanno permesso di farle arrivare ai nostri giorni in un ottimo stato di conservazione.
All’interno di queste aree archeologiche, infatti, si trovano alcune delle ville romane meglio conservate al mondo, che rispecchiano perfettamente il III criterio valutativo dell’Unesco, cioè quello di “Rappresentare una testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa”: la Villa dei Misteri nell’antica città di Pompei, la Villa dei Papiri nell’antica Ercolano, la Villa di Poppea nell’antica Oplontis, cioè l’odierna Torre Annunziata.
Le necropoli della Banditaccia e Monterozzi sono i principali cimiteri delle antiche città-stato etrusche di Cerveteri e Tarquinia. La prima, posta a pochi chilometri dalla costa e a circa 40 km da Roma, contiene migliaia di sepolcri organizzati in modo simile a una pianificazione urbana - con strade, piazzette e quartieri -; la seconda, nella Tuscia meridionale a 40 km da Viterbo, contiene 6000 sepolcri scavati nella roccia e, con i suoi 130 ettari, è il complesso più esteso che si conosca.
Queste necropoli costituiscono preziose testimonianze del popolo etrusco che instaurò la prima civilizzazione urbanizzata nel Mediterraneo occidentale, sopravvissuta per circa 700 anni, dall’VIII al I secolo a.C. Proprio per questo motivo sono state inserite nel 2004 nella lista dei Patrimoni dell’Unesco e a fine giugno 2021 è nato ufficialmente anche il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia che comprende la necropoli della Banditaccia, il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia e la necropoli di Monterozzi.
Il Pergamonmuseum, il Museo di Pergamo, è uno dei più importanti musei archeologici del mondo, perché conserva al suo interno ricostruzioni architettoniche e collezioni di sculture di epoca greca e romana. Si trova in Germania, più precisamente a Berlino, sull’Isola dei Musei. Questa isola, in tedesco Museumsinsel, è la parte settentrionale di un’isola sul fiume Sprea, nel Mitte, un quartiere centrale e il nome "Isola dei musei" è stato utilizzato per la prima volta nel 1870 visto il gran numero di musei presenti in questa area.
Nelle tre ali esistenti del Pergamonmuseum – una quarta è in fase di costruzione - sono ospitati: il Museo dell'Asia Minore e il Museo di Arte Islamica con oggetti d'arte datati dall'VIII al XIX secolo, oltre a monumentali edifici ricostruiti a dimensioni naturali, con parti tratte dai siti originari di scavo, come l'altare di Pergamo o la porta del mercato di Mileto, la porta di Ishtar, la facciata di Mschatta.
Per l'immensa importanza culturale e artistica, l'Isola dei Musei è stata dichiarata dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità nel 1999.
Palmira, posta in una oasi a 240 km a nord-est di Damasco, deve il suo nome alla lingua greca: il nome deriva infatti dal greco Palmyra, che è la traduzione dell'aramaico Tadmor (“palma”). Quella che oggi appare come una distesa di rovine monumentali nel deserto, è stata per lungo tempo un importante centro carovaniero, anche grazie all’abbondanza delle sorgenti, tanto da essere soprannominata dai viaggiatori e dai mercanti la “Sposa del deserto”, in quanto punto di sosta e luogo di collegamento tra l'Occidente (Roma e le principali città dell'Impero) e l'Oriente (la Mesopotamia, la Persia, fino all'India e alla Cina).
Tra il I e il III sec. d.C. Palmira fu una delle metropoli commerciali più vive e, anche dopo che i romani fecero della Siria una loro provincia, riuscì a mantenere una certa indipendenza e importanza commerciale. Nel III secolo d.C. diventò la capitale del Regno di Palmira, un impero di breve durata governato dalla regina Zenobia, ma la città si sviluppò soprattuto sotto i romani, prima di essere conquistata dagli arabi nel 634; da quel momento la sua importanza diminuì a tal punto che Palmira andò in rovina.
Le sue monumentali rovine, testimonianza del suo ruolo di centro culturale nell’antichità, le hanno permesso di essere inserita tra i Patrimoni dell’Unesco nel 1980.
Nel centro storico di Verona sorge il suo edificio simbolo, l’Arena, un anfiteatro romano costruito nel I secolo d. C. L’eccezionalità dell’Arena non sta tanto nelle sue dimensioni, quanto nel suo sorprendente stato di conservazione: l’edificio testimoniò invasioni, terremoti, guerre e saccheggi, ma rimase sostanzialmente integro. Già in epoca rinascimentale si riconobbe la sua importanza architettonica e storica e, di conseguenza, si diede avvio al suo restauro, in modo da preservarla per le generazioni future.
L’intero centro storico di Verona, dal 2000, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.
Villa Adriana sorge in un territorio verdeggiante e ricco di acque nei pressi di Tivoli, l’antica Tibur, a pochi chilometri da Roma. Costruita dall’imperatore Adriano tra il 121 e il 137 d.C. come rifugio dal caos della capitale, si estendeva su un’area di almeno centoventi ettari e comprendeva strutture residenziali, terme, ninfei, padiglioni e giardini. Tutti gli edifici erano collegati fra loro con percorsi di superficie e sotterranei. Straordinaria era la ricchezza delle decorazioni architettoniche e scultoree della villa, grazie alle suggestioni dei luoghi ammirati da Adriano durante i suoi viaggi attraverso le province dell’Impero. Dopo la sua morte però fu abbandonata e durante il Medioevo diventò terreno agricolo e anche cava di materiali edili di pregio. La scoperta della presenza della villa avvenne solo nel XVI secolo ad opera di Pirro Ligorio e attualmente l’area visitabile è di circa 40 ettari.
Esempio innovativo e sorprendente dell’architettura romana del tempo, è stata dichiarata nel 1999 Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Il Vallo di Adriano, databile alla prima metà del II secolo d.C., è il più imponente tra i resti romani della Gran Bretagna. Fu costruito sull’antico confine tra la provincia romana di Britannia e la Caledonia per volere dell’imperatore Adriano, da cui deriva appunto il nome Vallum Hadriani (talvolta Murus Hadriani), dopo una sua missione nella provincia con lo scopo di tracciare una divisione tra i romani e le popolazioni barbare. Era parte quindi del limes (“confine”) ed era stato costruito per la protezione dei territori imperiali dai pericolosi attacchi dei Pitti, antica tribù che abitava l’odierna Scozia. Non era però solo una fortificazione per la difesa e per delineare il confine, ma serviva anche per limitare l’immigrazione e controllare il contrabbando.
Alcuni anni dopo la costruzione del Vallo di Adriano venne innalzato un altro muro, il Vallo Antonino, concepito in modo strutturalmente più complesso e con l’intento di aumentare le difese del Vallo di Adriano, che era posto 160 km più a sud.
Le “Frontiere romane”, che comprendono anche il Vallo di Adriano e il Vallo di Traiano, sono state inserite nel 1987 tra i siti Patrimonio dell'Umanità dell’Unesco.
All’interno degli edifici religiosi paleocristiani e bizantini di Ravenna, una delle città decantate da Gabriele d’Annunzio nella sua opera Le città del Silenzio, è conservato un ricco patrimonio di mosaici. Edificati tra il V ed il VI secolo d.C., essi sono otto - il mausoleo di Galla Placidia, il battistero Neoniano, la basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il battistero degli Ariani, la cappella arcivescovile, il mausoleo di Teodorico, la chiesa di San Vitale e la basilica di Sant’Apollinare in Classe - e raccontano le vicende di un territorio e di una città eletta per ben tre volte capitale: dell’Impero romano d’Occidente prima (402 d.C.), di Teodorico re dei goti poi (493-553 d.C.) e, in ultimo, dell’Impero di Bisanzio in Europa fino alla conquista longobarda della città nel 751 d.C.
Questi monumenti sono così unici al mondo, per ricchezza e qualità artistica delle decorazioni musive, che sono stati inseriti nel 1996 nella lista dei siti Patrimonio dell'Umanità dell’Unesco.
Cividale del Friuli è stata fondata in epoca romana da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, da cui poi ha preso il nome tutta la regione, successivamente divenne il capoluogo del ducato longobardo del Friuli.
Proprio nel museo cristiano - aperto in locali adiacenti al Duomo nel 1946 - sono raccolte, nelle sezioni denominate “Patrimonio longobardo” e “Tesoro del Duomo”, alcune tra le testimonianze più rappresentative della scultura altomedievale, soprattutto di epoca longobarda. Il “Patrimonio longobardo” è costituito da due celebri monumenti che fanno anche parte del sito Patrimonio dell'Unesco dal 2011 denominato “Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”: l’altare di Ratchis (recentemente restaurato con la riscoperta di alcune policromie originarie) e il ciborio di Callisto. Il “Tesoro del Duomo” consta invece di oggetti liturgici e di oreficeria, opere d’arte pittorica - di particolare importanza il Noli me tangere del pittore Pordenone e due opere di Veronese - oltre a sculture, manoscritti e codici.
Samarcanda, il cui nome nella lingua locale significa "Fortezza di pietra", è una città dell’Uzbekistan situata al centro dell’antica via della Seta, la principale rotta commerciale tra la Cina e l'Europa. Marco Polo, nel libro Il Milione, il resoconto del suo viaggio in terre asiatiche intrapreso verso la fine del 1200, la descrive così: "...è una città nobile, dove sono bellissimi giardini, e una pianura piena di tutti i frutti, che l'uomo può desiderare. Gli abitanti, parte son Cristian, e parte Saraceni, e sono sottoposti al dominio d'un nepote del Gran Can". Nel corso della sua storia, lunga circa 2700 anni, fu infatti conquistata e dominata da numerose popolazioni: era capitale del Primo impero persiano già quando Alessandro Magno giunse in quei territori, successivamente fu posta sotto il controllo arabo, poi nel 1370 Tamerlano, condottiero mongolo, decise di renderla magnifica e usarla come capitale del suo Impero - quello timuride - che si sarebbe esteso dall'India alla Turchia. Abbandonata definitivamente nel XVIII secolo, nel 1868 Samarcanda divenne parte dell'Impero russo e infine parte dell'Unione Sovietica fino al 1991.
La sua storia unica e millenaria che l’ha resa un “crocevia di culture” le ha permesso di essere inserita tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco nel 2001.
Piazza dei Miracoli, il cui nome le è stato attribuito soltanto nel dopoguerra quando Gabriele D’Annunzio, nella sua opera "Forse che sì, forse che no" del 1910, la cita così: “L’Ardea roteò nel cielo di Cristo, sul prato dei Miracoli”. Essa è situata nell’estremo nordoccidentale della città di Pisa, quasi fuori dal paese (infatti anticamente sorgeva nei pressi di un antico porto fluviale sulle rive del fiume Auser, oggi scomparso). La piazza accoglie, su un’ampia distesa di prato verde, tre bianchissimi capolavori architettonici medievali che simbolizzano le principali tappe della vita umana: il Battistero la nascita, la Cattedrale di Santa Maria Assunta la vita e il Camposanto allude alla morte. La torre pendente, alta 57 metri e probabilmente la più famosa delle costruzioni della Piazza grazie alla sua evidente inclinazione, è in realtà il maestoso campanile del Duomo.
Capolavoro ineguagliabile del romanico pisano, Piazza dei Miracoli è stata inserita tra i siti Patrimonio dell'Umanità dell’Unesco nel 1987.
La basilica di Santa Sofia, dedicata appunto alla Sophia, “Divina Sapienza”, e nota anche come Santa Moschea della Grande Hagia Sophia, è uno dei principali esempi di architettura bizantina e si trova a Istanbul, in Turchia. I lavori di costruzione iniziarono nel 532 d.C. sui resti della basilica voluta da Teodosio II e distrutta da un incendio.
Per secoli simbolo della cristianità e, tra il 1204 e il 1261, anche sede papale, è stata successivamente presa dagli Ottomani e trasformata in una moschea, rimanendo tale per più di 500 anni. Nel 1935 la moschea è stata sconsacrata e riconvertita in un museo per volere di Mustafa Kemal Atatürk; questo fino al Il 10 luglio 2020 quando, con un decreto del presidente turco Erdoğan, è stata nuovamente aperta al culto islamico, rimanendo comunque un museo.
Il centro storico di Istanbul, dove troneggia anche la sfarzosa basilica di Santa Sofia, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'Unesco nel 1985.
La Sicilia, con i suoi sette siti riconosciuti dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, è la regione italiana col più alto numero di onorificenze. Ultima eletta e proprio Palermo, che dal 2015 con i suoi palazzi dall'architettura arabo-normanna è parte anch’essa della prestigiosa World Heritage List.
Questi palazzi sono otto e includono: in pieno centro storico, il Palazzo Reale o dei Normanni, la Cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o della Martorana, la chiesa di San Cataldo e la Cattedrale; nelle opposte zone periferiche della città, il castello della Zisa, all'epoca fuori dall'impianto cittadino, e il ponte dell’Ammiraglio. Nella lista dei Patrimoni Unesco vengono inoltre inclusi il Duomo di Cefalù e quello di Monreale, appena fuori città.
La cappella Palatina, parte integrante della cattedrale di Aquisgrana (l’odierna Aachen), era inizialmente l’edificio rappresentativo del palazzo imperiale, ormai quasi del tutto scomparso, di Carlo Magno (742-814). Egli scelse infatti la città di Aquisgrana nel 794, vista la sua ottima posizione al confine tra Germania e Olanda, come sede stabile del suo regno. Il suo intento fu subito quello di edificare una sua cappella e la costruzione doveva avvenire secondo il modello delle cappelle imperiali paleocristiane, specialmente quella di San Vitale a Ravenna: a pianta ottagonale, sovrastata da una cupola e adornata da preziose decorazioni musive.
Proprio la presenza di questa cappella ha permesso alla cattedrale di Aachen di essere inserita nel 1978 tra i siti Patrimonio dell'Umanità dell’Unesco.
Nel Medioevo, quando il sud della Spagna era dominato da popoli islamici, la città andalusa di Granada era un centro molto importante. Testimonianze tangibili di questo antico splendore, dal 1984 riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, sono l’Alhambra, un complesso architettonico fiabesco, che comprende palazzi, giardini e una fortezza, il quartiere di Albaycín, con le sue mura e le sue torri, e il Generalife, una villa degna di un sultano immersa in giardini lussureggianti.
L’odierna diga di Assuan sorge nel sud dell’Egitto, vicino alla città omonima, sul fiume Nilo. Costruita per volere del presidente egiziano Gamal Abdel Nasser, aveva lo scopo di aumentare i terreni coltivabili inondandoli e produrre energia idroelettrica sfruttando la potenza dell’acqua.
I lavori iniziarono nel 1960 e terminarono nel 1970 con l’inaugurazione ufficiale della diga nel 1971.
Con la sua facciata imponente e curvilinea, il Palazzo Carignano è uno dei più suggestivi palazzi barocchi di Torino. Fu costruito nella seconda metà del Seicento per un ramo cadetto dei Savoia proprio nel cuore della città, che all’epoca era la capitale del ducato. Nell’Ottocento, quando ormai i domìni sabaudi si erano trasformati nel Regno di Sardegna, il palazzo ospitò l’aula del Parlamento subalpino.
La guglia della Mole Antonelliana è l’elemento più peculiare dello skyline di Torino, al punto da essere diventata il simbolo stesso della città. Questa costruzione avveniristica, frutto dell’architettura degli ingegneri, ospita oggi il Museo Nazionale del Cinema, ma è nata alla metà dell’Ottocento come sinagoga della comunità ebraica torinese. Proprio in quegli anni, infatti, re Carlo Alberto di Savoia aveva concesso la libertà di culto alle religioni non cattoliche.
La città di Chandigarh viene integralmente ricostruita negli anni Cinquanta su iniziativa del Governo indiano, che incarica del disegno urbanistico Le Corbusier, uno dei grandi innovatori dell’architettura novecentesca. Le caratteristiche avanguardistiche del progetto ben rappresentano il rinnovamento cui aspira lo Stato indiano, che pochi anni prima aveva ottenuto l’indipendenza dall’Impero britannico, di cui faceva parte da quasi un secolo.
Il Museo per la Memoria di Ustica nasce intorno a un’installazione permanente realizzata da Christian Boltanski e fortemente voluta dall’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica. Il museo custodisce le tracce materiali dell’incidente che, nel 1980, porta un aereo di linea a precipitare al largo di Ustica, provocando la morte di tutti i passeggeri. Nel corso degli anni, l’associazione ha tenuto viva l’attenzione sul disastro, che è stato oggetto di diverse inchieste, nessuna delle quali in grado di fare completa chiarezza sulle cause del fatto.
L’edificio costruito a Dessau su progetto di Walter Gropius nel 1925 è stata la seconda delle tre sedi del Bauhaus, una scuola didatticamente rivoluzionaria che ha profondamente cambiato le arti figurative, l’architettura e il design. Il Bauhaus non aveva appartenenza politica, ma proponeva una visione democratica dell’insegnamento e, in generale, della società incompatibile con la volontà del regime nazista di controllare ogni aspetto della vita culturale tedesca per conformarla alla propria visione del mondo.
Il quartiere Eur di Roma nasce negli anni Trenta come sede dell’Esposizione Universale programmata per il 1942. A causa della Seconda guerra mondiale, il cantiere non verrà mai concluso, né si terrà l’esposizione. Gli edifici completati, tra cui il Palazzo della Civiltà italiana, sono la testimonianza più monumentale tanto della concezione architettonica e urbanistica degli architetti attivi per il regime fascista, quanto del massiccio uso propagandistico delle arti da parte di Benito Mussolini.
Nel 1937 la città di Guernica, nei Paesi Baschi, fu bombardata dall’aviazione tedesca e italiana. I regimi fascista e nazista, infatti, diedero il loro appoggio militare al generale Francisco Franco durante la Guerra civile spagnola. L’episodio è divenuto il simbolo dei massacri della guerra grazie all’omonimo dipinto di Pablo Picasso, realizzato nei mesi successivi e divenuto immediatamente famoso per la potenza con cui vi è rappresentato l’orrore della distruzione di una città.
Nel 1961 la città di Berlino fu tagliata in due da un muro, che separava la parte governata dalla Repubblica Democratica, comunista, da quella governata dalla Repubblica Federale, supportata dai Paesi occidentali. Fino all’abbattimento del muro, nel 1989, la polizia vigilava sulla circolazione tra le zone parti di Berlino: era il simbolo tangibile della guerra fredda e della frattura civile che comportò. Alcune porzioni del muro sopravvivono ancora oggi, a testimonianza di questa fase storica, e ospitano opere di Street Art.
A Badaling, a 70 km da Pechino, si trova la porzione della Grande muraglia cinese più visitata dai turisti e oggetto dei più accurati restauri. La muraglia (oggi crollata in molti punti) si snodava per quasi 6430 km. Fu costruita nell’arco dei secoli: iniziata nel VII secolo a. C., ancora nel XVII secolo d. C. si continuava a perfezionarla. L’obiettivo della costruzione era frenare le invasioni dei popoli nomadi, ma ci riuscì solo parzialmente; oggi invece attrae migliaia di visitatori che ne rimangono affascinati.
Nel 1987 la Grande muraglia è stata dichiarata Patrimonio dellʼUmanità dellʼUnesco.
Il Vittoriano è un complesso monumentale inaugurato dal re Vittorio Emanuele III nel 1911, nel contesto dell’Esposizione Universale che si teneva a Roma per celebrare i cinquant’anni dell’Unità d’Italia. In origine, infatti, era dedicato a Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, ma in seguito, nel 1921, accolse anche le spoglie del Milite Ignoto, in memoria dei tanti soldati morti in guerra e di cui non si conosce il nome e il luogo di sepoltura.
Tra i castelli medievali meglio conservati d’Italia c’è quello di Fénis in Valle d’Aosta, appartenuto ai nobili Challant dal Duecento fino all’inizio del Settecento e soggetto nel tempo a numerose opere di ampliamento. Il castello è curioso perché presenta sia le caratteristiche della fortificazione sia quelle della residenza signorile: non è collocato su un’altura, bensì su una dolce collinetta, ha un'imponente doppia cinta muraria ma anche una serie di ambienti elegantemente affrescati.
La Reggia di Venaria, situata a pochi chilometri da Torino, è una delle residenze sabaude più grandiose, essendo costituita da un edificio monumentale di 80 000 metri quadri attorniato da un giardino di 60 ettari. Il progetto originale risale alla metà del Seicento, ma nel tempo si succedettero diversi interventi di ristrutturazione. Con l’occupazione napoleonica, la Reggia fu trasformata in caserma: da allora fu sempre destinata a un uso militare fino al 1978, quando iniziò il suo restauro.
La Tour Eiffel è oggi il simbolo di Parigi, ma questo enorme scheletro d’acciaio fu in realtà concepito come struttura temporanea per una fiera, l’Esposizione Universale del 1889, e non aveva altro scopo se non dimostrare le conquiste più avanzate dell’ingegneria industriale. La maggior parte dei parigini la detestava, ma sfuggì allo smantellamento perché si dimostrò un’utilissima antenna per il servizio del telegrafo senza fili. Ancora oggi l’edificio non solo ospita frotte di turisti ma anche una varietà di antenne, collocate nella sommità.
Sul cielo terso di Firenze si staglia la magnifica cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore. La costruzione dell’edificio iniziò nel 1296, su progetto di Arnolfo di Cambio, ma, dopo la morte dell’architetto, i lavori proseguirono molto a rilento. Tra quelli che intervennero, ci fu anche Giotto, responsabile del campanile. La struttura fu completata nel 1436 con la famosa cupola, ideata dal grande Brunelleschi. La facciata, invece, rimase incompiuta fino al 1884, quando fu realizzata in stile neo-gotico.
L'intero centro storico di Firenze è, dal 1982, uno dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco.
Venezia è una città unica, perché sorge su un complesso di 118 piccole isole collegate da più di 400 ponti. È conosciuta come “Città della laguna”, perché si trova proprio sulla laguna più estesa del mar Mediterraneo. Spesso viene anche chiamata “La Serenissima”: tale soprannome apparteneva alla potente Repubblica di Venezia, di cui la città fu capitale per più di mille anni, dal 697 al 1797. La bellezza di questa città ha ispirato nei secoli scrittori, artisti, musicisti e registi cinematografici.
Nel centro storico di Roma c’è un’alta colonna isolata che porta scolpita una storia: è la Colonna traiana, fatta erigere nel 113 d.C. per celebrare le vittorie contro i traci dell’imperatore Traiano. La peculiarità del monumento consiste nel fatto che esso è completamente ricoperto da un fregio che si dispiega a spirale intorno al fusto della colonna e sul quale sono scolpiti i momenti salienti della campagna militare. I romani, che fino ad allora avevano imitato l’arte greca, con questa colonna inventarono una nuova forma d’arte.
Il celebre astronomo Galileo Galilei nacque a Pisa il 15 febbraio 1564. Nell’Ottocento, per celebrare lo scienziato, si volle collocare una lapide nella sua casa natale ma s’ignorava quale fosse e si fecero diverse ipotesi. Solo in tempi recenti si riuscì a individuare l’edificio in modo preciso: Galileo nacque nel palazzo degli Ammannati, ossia nella casa della famiglia materna, nell’attuale via Giuseppe Giusti, a pochi passi dal fiume Arno.
In Brasile, nella zona sud-est, fra le montagne della Serra do Espinhaço con un'altitudine media di 1116 metri, si trova la città Ouro Preto (“Oro Nero” dal colore esterno delle pietre d'oro appena estratte); il nome fa infatti riferimento ai giacimenti auriferi che si trovano nei dintorni. La città fu uno dei centri d’arrivo della corsa all’oro che si scatenò in Brasile fra il Settecento e l’Ottocento, e ancora oggi, oltre all’oro, nella zona si estraggono molti minerali come ferro, bauxite, manganese e topazi.
Nonostante l'abbandono della zona dopo la chiusura delle miniere per l'estrazione dell'oro, gli edifici, le chiese e i ponti hanno mantenuto l'aspetto originale dell'epoca coloniale e ciò ha fatto sì che nel 1980 l’Unesco abbia inserito Ouro Preto e altre località vicine nei siti Patrimonio mondiale.
Beemster è una municipalità a nord di Amsterdam e anche il primo polder (pianura artificiale) a essere stato ricavato da un lago. Nel XVII secolo infatti l’acqua venne estratta dal lago omonimo per mezzo di mulini a vento portando alla luce terreni coltivabili, poi lottizzati e dati in affitto ad agricoltori e allevatori, mentre ricchi mercanti vi costruirono residenze di campagna.
Dal 1999 è Patrimonio mondiale dell’Unesco in qualità di “capolavoro del genio creativo umano”.
La centrale nucleare di Chernobyl si trova vicino alla città omonima in Ucraina ed è tristemente famosa perché nel 1986 si verificò un incidente che causò una fortissima esplosione. Essa provocò numerose vittime e una nube radioattiva che arrivò anche su altre regioni europee destando preoccupazione per la contaminazione di vegetali e i conseguenti danni alla catena alimentare.
L’incidente rese necessaria l’evacuazione della popolazione nel raggio di 30 km, anche se molti assorbirono comunque dosi di radiazioni che causarono nel tempo gravi patologie, e misure di controllo delle condizioni del suolo, della vegetazione e delle acque nel raggio di 60 km.
Nella città di Piazza Armerina, che sorge sui monti Erei nell'entroterra del golfo di Gela al centro della Sicilia, si trova una delle più spettacolari residenze rurali del Basso Impero: la villa del Casale. Questo complesso, datato tra la fine del I secolo e il III secolo d.C., raggiunse il suo massimo splendore nel IV secolo d.C. quando, dopo il terremoto del 361-363 d.C., venne ampliato e arricchito di sontuose stanze e di un grande complesso di bagni, arrivando a un totale di 48 ambienti su una superficie di circa 3500 m². L’intero apparato decorativo pavimentale era composto da mosaici, molto probabilmente eseguiti da maestri africani, che rappresentavano scene di vita quotidiana, eroi, divinità, scene di caccia e giochi giunti pressoché intatti fino ai giorni nostri, permettendoci così di avere un quadro completo della vita imperiale romana. Abitata anche nelle epoche successive, si costituì infine nell’area uno spazio agricolo denominato il Casale, da cui proviene l’odierna denominazione dell’area archeologica.
Grazie a un'importante campagna di scavo condotta verso la metà del Novecento che la riportò alla luce, nel 1997 è stata inserita nei Patrimoni dell'Umanità dell’Unesco.
Il grande affresco raffigurante il Trionfo della morte, conservato nella Galleria Regionale della Sicilia, mostra un tema ricorrente dell’età gotica, vòlto a ricordare quanto siano effimeri i beni terreni di fronte all’inesorabilità della morte. È un’iconografia che si diffonde soprattutto a partire dal XIV secolo e per questo viene messa in relazione alla “crisi del Trecento”.
Aral, che significa “mare di isole", è un lago salato di origine oceanica, situato alla frontiera tra l'Uzbekistan e il Kazakistan, in Asia centro-occidentale.
Era per estensione uno dei più vasti del pianeta, così grande da essere spesso chiamato “mare”, ma dalla metà del XX secolo il processo di ritiro delle sue acque ha portato, in un primo momento, alla formazione di due bacini e infine al suo quasi totale esaurimento. Tutto ciò è stato causato dallo sfruttamento delle risorse idriche dei due immissari al fine di irrigare i campi coltivati.
Il delta del Danubio si estende fra la Dobrugia in Romania e l'Oblast di Odessa in Ucraina. Con un'area di 3446 km² è il delta più largo e meglio conservato d’Europa. Prima di sfociare nel mar Nero, nelle vicinanze della città Tulcea in Romania, il Danubio si divide in tre rami: Chilia, Sulina e Sfintu Gheorghe. Nei suoi numerosi laghi e paludi ospita, oltre a una rigogliosa flora, più di 300 specie di uccelli e 100 tipi di pesce.
Nel 1991 è stato inserito dall’Unesco nella lista dei Patrimoni dell'Umanità, mentre nel 1998 in quella delle Riserve della biosfera.
Con le sue case tradizionali in pietra edificate in una sorta di anfiteatro naturale, Matera si...
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